L'Amioc degli animali - Organo ufficiale della Protezione Svizzera degli Animali PSA
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La rivista L’Amico degli Animali si congeda: per un’azione ancora più efficace a favore della protez

dal 2000 L’Amico degli Animali informa sui temi di attualità relativi alla protezione degli animali e sul nostro lavoro, con articoli approfonditi e storie toccanti. Molti di voi lo hanno letto per anni, confermando a ogni edizione la sua grande importanza per voi.

In qualità di organizzazione finanziata dalle donazioni, la Protezione Svizzera degli Animali PSA impiega le proprie risorse finanziarie e di personale dove possono avere il massimo effetto a favore degli animali, questo include canali di informazione al passo con i tempi. Negli ultimi anni i costi della stampa, della carta e della spedizione sono tuttavia aumentati significativamente, mentre sempre più persone si informano in modo indipendente e digitale. Sulla base di queste premesse e dopo un’attenta ponderazione, abbiamo deciso di non proseguire la pubblicazione della rivista L’Amico degli Animali.

Per noi è perciò ancora più importante continuare a informarvi direttamente anche in futuro:

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Tanta sofferenza per l’industria del lusso

Le pelli di animali esotici finiscono nei negozi di lusso come borsette, scarpe, cinture e cinturini di orologi.© Adobe Stock

Le pelli di animali esotici finiscono nei negozi di lusso come borsette, scarpe, cinture e cinturini di orologi.© Adobe Stock

 © Adobe StockLe pelli di animali esotici finiscono nei negozi di lusso come borsette, scarpe, cinture e cinturini di orologi. Nel commercio internazionale la Svizzera svolge un ruolo cruciale come piazza di smercio: ha quindi una certa responsabilità.

Dott. Samuel Furrer, Zoologo, Ufficio specialistico PSA animali selvatici

In teoria il commercio di specie animali protette è regolamentato: occorrono documenti da cui però non si evince come sono stati trattati gli animali (ad esempio i metodi di cattura, detenzione e uccisione). L’UE nel 2004 aveva bloccato l’importazione di pelli di pitone dalla Malesia per fondati sospetti sulla sostenibilità delle catture in libertà di questi animali selvatici. La Malesia si è opposta e nel 2006 è riuscita a ottenere l’abrogazione del divieto, nonostante gli avvertimenti sul calo del numero di serpenti e su una conseguenza nefasta: la proliferazione incontrollata di ratti. Nonostante tutte le incertezze, si compirebbe un passo nella giusta direzione obbligando il commercio ad apporre sui prodotti una dichiarazione riguardante la specie animale, la sua provenienza e il metodo di ottenimento. La Protezione Svizzera degli Animali PSA si batte per l’introduzione di un obbligo di dichiarazione per le pelli di rettili.

Solo lettera morta?

Soltanto in pochi paesi esportatori come gli Stati Uniti, l’Australia o il Sudafrica esistono norme per la protezione animali che prescrivono standard minimi. Ma essendo molto inferiori rispetto alle disposizioni della legge federale sulla protezione degli animali, da un’ottica svizzera vanno considerati come potenziale fonte di dolori e maltrattamenti per gli animali. Decisamente peggiore è il trattamento riservato ai rettili nel Sudest asiatico, in Sudamerica e in alcune parti dell’Africa, del tutto privi di leggi a tutela degli animali. Fa sicuramente piacere che la Svizzera si sia impegnata in prima linea per far applicare le raccomandazioni internazionali sull’uccisione dei rettili. Ma finché non diventeranno vincolanti e la loro attuazione non sarà controllata e sanzionata in caso di violazione resteranno lettera morta, senza innescare il benché minimo miglioramento per il benessere degli animali.

La posizione della PSA

Il trattamento dei rettili nei paesi di provenienza deve essere garantito con gli stessi standard di protezione animali vigenti in Svizzera. Se ciò non può essere dimostrato in maniera trasparente e credibile bisogna rinunciare all’acquisto di prodotti con pelli di animali esotici.

Tags: L'Amico degli Animali 4/19, Pelli di animali esotici

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