Tanta sofferenza per l’industria del lusso
© Adobe StockLe pelli di animali esotici finiscono nei negozi di lusso come borsette, scarpe, cinture e cinturini di orologi. Nel commercio internazionale la Svizzera svolge un ruolo cruciale come piazza di smercio: ha quindi una certa responsabilità.
Dott. Samuel Furrer, Zoologo, Ufficio specialistico PSA animali selvatici
In teoria il commercio di specie animali protette è regolamentato: occorrono documenti da cui però non si evince come sono stati trattati gli animali (ad esempio i metodi di cattura, detenzione e uccisione). L’UE nel 2004 aveva bloccato l’importazione di pelli di pitone dalla Malesia per fondati sospetti sulla sostenibilità delle catture in libertà di questi animali selvatici. La Malesia si è opposta e nel 2006 è riuscita a ottenere l’abrogazione del divieto, nonostante gli avvertimenti sul calo del numero di serpenti e su una conseguenza nefasta: la proliferazione incontrollata di ratti. Nonostante tutte le incertezze, si compirebbe un passo nella giusta direzione obbligando il commercio ad apporre sui prodotti una dichiarazione riguardante la specie animale, la sua provenienza e il metodo di ottenimento. La Protezione Svizzera degli Animali PSA si batte per l’introduzione di un obbligo di dichiarazione per le pelli di rettili.
Solo lettera morta?
Soltanto in pochi paesi esportatori come gli Stati Uniti, l’Australia o il Sudafrica esistono norme per la protezione animali che prescrivono standard minimi. Ma essendo molto inferiori rispetto alle disposizioni della legge federale sulla protezione degli animali, da un’ottica svizzera vanno considerati come potenziale fonte di dolori e maltrattamenti per gli animali. Decisamente peggiore è il trattamento riservato ai rettili nel Sudest asiatico, in Sudamerica e in alcune parti dell’Africa, del tutto privi di leggi a tutela degli animali. Fa sicuramente piacere che la Svizzera si sia impegnata in prima linea per far applicare le raccomandazioni internazionali sull’uccisione dei rettili. Ma finché non diventeranno vincolanti e la loro attuazione non sarà controllata e sanzionata in caso di violazione resteranno lettera morta, senza innescare il benché minimo miglioramento per il benessere degli animali.